L'orizzonte by Patrick Modiano

L'orizzonte by Patrick Modiano

autore:Patrick Modiano [Modiano, Patrick]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788858406656
Google: b05xnL1mZ9gC
editore: Giulio Einaudi Editore
pubblicato: 2012-10-22T22:00:00+00:00


Non lasciava spesso il quartiere. Le prime notti aveva difficoltà ad addormentarsi. Alla fine si addormentava verso le tre. Alle sette si svegliava ed era impaziente di lasciare la camera. Andava a prendere i giornali all’Étoile, poi rifaceva il tragitto al contrario fino al caffè all’angolo con rue La Pérouse. Lí leggeva gli annunci nella rubrica: «Offerte di lavoro». Le ultime parole che le aveva rivolto il biondo dell’agenzia Stewart: «Sia paziente, ci faremo vivi», non erano incoraggianti. Meglio non contarci troppo. Bagherian la chiamava sempre verso le sette di sera. Si trovava bene all’Hôtel Sévigné? No, ancora non era passata in banca. Ma aveva abbastanza soldi. Non le andava di chiedergli la lettera per l’agenzia Stewart. «Io sottoscritto, Michel Bagherian, attesto che sono stato soddisfatto da Mademoiselle Margaret Le Coz…» C’era qualcosa di imbarazzante e che le metteva tristezza. Di certo lui aveva scritto certificati simili per altre «governanti». Chissà? Aveva stilato su un taccuino la lista di tutte le «governanti» con cui era andato a letto, e il suo nome era scritto in fondo alla pagina. Ce l’aveva con se stessa per questi pensieri. Era senz’altro ingiusto nei confronti di quel tizio che cercava di farle un favore. Poca gente è pronta ad aiutarti, ad ascoltarti o, meglio, a capirti… Al telefono gli rispondeva a monosillabi, non sapeva cosa dirgli. Tra l’altro la voce di lui era sempre piú lontana e coperta dai fruscii. Forse non era piú in Svizzera e le telefonava dal Brasile, dove sarebbe dovuto andare con i figli. Lei non gli aveva nemmeno chiesto quando aveva intenzione di partire o se aveva già lasciato la Svizzera. E lui non aveva detto niente. Forse pensava che la cosa non le interessasse, per via del tono freddo al telefono. Che fosse in Svizzera o in Brasile, prima o poi si sarebbe stancato e non le avrebbe piú telefonato. E sarebbe stato molto meglio cosí.

All’inizio del mese aveva compiuto vent’anni. Quel giorno non lo aveva nemmeno detto a Bagherian. Non era abituata a festeggiare il suo compleanno. Per quello ci volevano una famiglia, amici fedeli, una strada segnata da pietre miliari, lungo la quale ci si poteva permettere una pausa prima di riprendere a camminare con passo regolare. Ma lei, al contrario, nella vita procedeva per balzi disordinati, per strappi, e ogni volta ricominciava da capo. Quindi i compleanni… Le sembrava di avere già vissuto diverse vite.

Eppure ricordava i suoi vent’anni. Il giorno prima Bagherian le aveva dato l’automobile per accompagnare i due bambini alla scuola Mérimont, a una decina di chilometri sulla strada di Montreux. I bambini vi rimanevano tre giorni a settimana, e lei faticava a immaginare che quello chalet circondato da un grande parco fosse una scuola. Eppure aveva visitato le aule e il piccolo refettorio al pianoterra. Veniva a prenderli il mercoledí sera e li riportava a scuola il lunedí. Bagherian le aveva detto che per loro era meglio vivere qualche giorno con bambini e bambine della loro età piuttosto che stare sempre da soli con il padre.



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